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Il Museo Zeffirelli

300 opere tra bozzetti di scena, disegni e costumi

Quando pensiamo a Franco Zeffirelli ci viene in mente il regista di appassionanti film in costume e spettacoli teatrali grandiosi, impreziositi da scenografie sorprendenti. Non ci fermiamo mai a riflettere sul fatto che lo scenografo di Zeffirelli è quasi sempre stato Zeffirelli stesso, pittore sapiente ed eclettico, dotato di tecnica raffinata e di squisita sensibilità narrativa.

Il Museo Zeffirelli ospita oltre 250 opere del Maestro Zeffirelli tra bozzetti di scena, disegni, figurini, che insieme a fotografie, video, modellini e costumi rievocano decine di spettacoli memorabili.

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Luchino Visconti e Maria Callas: una dedica

Le prime Sale del Museo sono dedicate alle due figure che hanno maggiormente influito sulla formazione e sugli esordi della carriera di Franco Zeffirelli. Nella prima sono esposti i bozzetti delle scenografie realizzate da Salvador Dalì e da Zeffirelli per alcuni spettacoli messi in scena dal mentore e maestro Luchino Visconti. Subito dopo si è accolti da una Sala immersiva dedicata a Maria Callas, nella quale si rivivono attimi di 4 opere nate dalla collaborazione della “Divina” con Zeffirelli.

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preludio: le Operine giocose

Dopo gli anni passati come assistente e poi come scenografo di Luchino Visconti, Zeffirelli debutta appena trentenne come regista d’opera al Teatro alla Scala di Milano, riscuotendo un immediato successo. Presto viene conteso dai teatri in Italia e all’estero: oltre all’impeccabile grazia delle scenografie e dei costumi, gli viene riconosciuta una non comune capacità di far recitare i cantanti, che risalta soprattutto nel repertorio ottocentesco di opere buffe.

il Teatro di Prosa

Al teatro di prosa sono dedicate due sale. La prima si apre nel segno di Shakespeare, con gli storici allestimenti di “Romeo and Juliet” e “Much Ado about Nothing” all’Old Vic di Londra, interpretati da Judi Dench, Maggie Smith, Albert Finney; le versioni italiane di “Amleto” con Giorgio Albertazzi e ancora “Romeo e Giulietta” con Giancarlo Giannini e AnnaMaria Guarnieri; segue “Lorenzaccio” di de Musset a Parigi per la Comédie Francaise e infine il teatro romantico di Schiller che porta due regine della scena italiana – Valentina Cortese e Rossella Falk – a condividere il palcoscenico in “Maria Stuarda”.

Completano la sezione dedicata alla prosa le messinscene in Italia e all’estero di Verga, De Filippo e Pirandello, e le prime italiane di autori americani come Edward Albee e Arthur Miller: spettacoli con interpreti di eccezione, tra i quali Anna Magnani, Laurence Olivier, Monica Vitti.

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il Video

Nella Sala 6, che chiude la prima ala del Museo, un video di 30 minuti propone una carrellata sulla carriera di Zeffirelli, ripercorsa attraverso citazioni degli allestimenti teatrali più acclamati e soprattutto clip tratte dai suoi film.

l'Alluvione di Firenze

Prima di entrare nella seconda ala del Museo Zeffirelli, uno spazio è riservato alla rievocazione del documentario che Zeffirelli realizzò nel 1966, per raccontare al mondo i tragici giorni dell’alluvione che devastò Firenze.

l'Opera lirica: il Cuore del Museo Zeffirelli

La seconda ala del Museo si apre con una celebrazione dell’Opera lirica, l’espressione artistica prediletta da Zeffirelli, “il giardino dell’Olimpo, dove tutte le Muse si tengono per mano”. In una Sala multimediale la musica si fonde con le immagini disegnate da Zeffirelli e  offre ai visitatori una coinvolgente esperienza immersiva, rievocando il processo creativo che le ha ispirate.

Dal fortunato esordio al Teatro alla Scala di Milano, la carriera di Zeffirelli prosegue incessante, costellata di successi sui palcoscenici di quattro continenti. I materiali esposti nelle varie Sale che seguono – bozzetti e costumi, modellini, fotografie di prova e di scena – consentono di seguire l’evoluzione dell’arte scenica di Zeffirelli e di mettere a confronto allestimenti diversi della stessa opera. I visitatori possono fruire anche di una quantità di esperienze in Realtà Aumentata, attivate individualmente tramite un’app mobile, che consentono di approfondire le opere prescelte attraverso la visione di materiali conservati in Archivio e non accessibili al pubblico.

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lo Studio di Franco Zeffirelli

La sala 13 ospita la fedele ricostruzione dello Studio di Zeffirelli. La sua personalità esuberante e affettuosa traspare dalla miriade di oggetti che lo popolano: i ritratti di famiglia, le opere degli artisti Lila de Nobili e Piero Tosi, legati a Zeffirelli da profonda amicizia, i primi paesaggi dipinti da lui stesso in età scolastica, le fotografie con dedica di amici e collaboratori, le statuette di ceramica, i libri, i fiori.

la Sala Inferno

Nella Sala 15 si trova la grande Sala Inferno, dedicata al progetto incompiuto di un adattamento cinematografico del poema di Dante. Vi sono esposti gli studi di Zeffirelli, preparatori alla creazione di immagini per l’ambientazione del viaggio dantesco, e la loro elaborazione multimediale.

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il Cinema

Le Sale successive illustrano i film opera, i film romanzo, i film spirituali, i film autobiografici e i film Shakespeariani. Nelle foto di scena dei vari film, una carrellata di stelle: Vanessa Redgrave, William Hurt, Charlotte Gainsburg, Alec Guinness, Robert Powell, Cher, Fanny Ardant, Jeremy Irons, Mel Gibson, Glenn Close, Alan Bates, Helena Bonham-Carter, Olivia Hussey, Leonard Whiting, Elizabeth Taylor, Richard Burton.

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Piero Tosi: un omaggio

La visita al Museo si conclude con il ricordo di Piero Tosi, costumista eccelso, che con Zeffirelli ha condiviso gli anni della formazione, le prime esperienze lavorative, alcuni grandi spettacoli e un’amicizia durata tutta la vita.

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