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Carlo Centolavigna

Per fare lo scenografo occorrono due cose indispensabili: un bagaglio culturale eclettico e vasto e la conoscenza delle tecniche di progettazione della scena. Sono due aspetti inscindibili che da soli separatamente non sono sufficienti a realizzare un buon lavoro.

Questo mi ha insegnato Franco

 

Zeffirelli docet

Secondo Carlo Centolavigna, scenografo e docente presso il CIAS Centro Internazionale delle Arti dello Spettacolo “Franco Zeffirelli”, un buon scenografo è un curioso eclettico, appassionato di qualsiasi forma artistica che possa esprimere l’anima di un’epoca. Solo su un terreno così fertile può fruttuosamente “attecchire” quella conoscenza tecnica che permette allo scenografo di progettare una scenografia “che funzioni”, che non tradisca il testo, che lo assecondi.

Questi sono i principi che Carlo Centolavigna ha imparato in oltre 35 anni di carriera, molti dei quali passati a fianco di Franco Zeffirelli, suo maestro e mentore.

Carlo Centolavigna: gli esordi

Con Zeffirelli ha la sua prima importante occasione alla Scala nel 1983, dove si occupa della realizzazione dell’attrezzeria per la Turandot. Lo segue poi a Firenze nel 1985 per La Traviata al Comunale con Cecilia Gasdia e sul set dell’Otello, la sua prima esperienza nel cinema, dove lavora con Gianni Quaranta.

Fu proprio durante le riprese dell’Otello, che Carlo Centolavigna riceve l’incarico di organizzare la biblioteca personale e il vasto archivio di Zeffirelli dove sono custodite le testimonianze del suo lavoro, già all’epoca frutto di oltre 40 anni di carriera.

Passano poco più di 2 anni e Carlo Centolavigna è al Met di New York per la messa in scena della Turandot del 1987: “un’opportunità enorme” per il giovane Centolavigna che si occupa della realizzazione dell’attrezzeria e svolge le funzioni di assistente alla scena di Zeffirelli.

A fianco del Maestro

Tra il 1988 e il 1992 proseguono senza posa le esperienze di Centolavigna al fianco del Maestro: responsabile delle scene dell’Aida al Petruzzelli per il film Il Giovane Toscanini del 1988, è poi di nuovo alla Scala per il Don Carlo del 1992 e assistente scenografo in Storia di una Capinera del 1993.

Nel 1998 con l’Aida di Tokyo è con il Maestro come scenografo collaboratore e firma come scenografo Un tè con Mussolini e Callas Forever nel 2001 dove si occupa delle scene della Carmen. È accanto al Maestro come collaboratore per l’ultima versione di Traviata all’Arena di Verona del giugno 2019.

Carlo Centolavigna: oggi in Europa e nel mondo

Parallelamente al suo rapporto professionale con Zeffirelli, si afferma come scenografo indipendente nella sua prima Traviata e nell’Elisir d’Amore del 1990 e firma le scene realizzate con il Maestro Giancarlo del Monaco nei maggiori teatri italiani e del mondo fra cui “Andrea Chénier” all’Opera Bastille di Parigi e di Madrid, Francesca da Rimini a Zurigo e a Parigi, Simon Boccanegra a Zurigo.

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